Si schiudeva in preghiera di risveglio
l’ovatta di luce
nel buio profondo delle notti di campagna.
Il lume ondeggiante dei nostri passi
sopra i sentieri irregolari, le bave di sterrato,
era la cellula vibrante nel corpo monolitico della notte.
il leucocita che fagocitava i nostri sguardi attoniti.
Ricordo quel nero primitivo
inchinarsi al vento della luce,
l’universo vulnerato negli occhi di un bambino.