La Febbre
Quando mi leggevano le storie al caldo
sentivo sulla punta della lingua il gusto
di albicocca. Studiavo gli alberi per stabilire
la misura delle cose, il parco e l’altalena
senza vita. La luna piena. Il raggio.
Uno spiraglio freddo mi divide ancora e sembra
equivoco tornare al tempo innaturale del riposo.
Fuori con passi da gigante le direzioni sono ingiuste
per la mia debolezza. A volte un incidente
ascolta le città soffrire come pietre:
bambini madri dentro il traffico costante,
il tanfo quotidiano del lavoro. Le direzioni sono sempre
ingiuste. Saluta chi non torna indietro smemorata
gentilezza.