Questa terra non ha confini nell’onda incide le frontiere, nel margine che si fa risacca. Il cielo abbraccia chi ha rischiato il buio mentre il figlio sta come isola accende il mondo nel perimetro dell’acqua. Muri porte ombre allungate non sono buona geometria meglio allora i buchi di grotta tra l’azzurro il disordine tracciato dai gabbiani. Questa terra ci ha generato nella stagione delle bende ospitali, da sempre il mare è il suo limite e la sua ragione. Ma non c’è coraggio nel cerchio di chi resta e neppure nel delirio di mondo – c’è solo un caso, una memoria di carne antica che si trapianta radice.
Notizia
Roberta Ioli vive e insegna a Cesena, si occupa di filosofia antica e di poesia. Ha pubblicato studi sulla sofistica, sullo scetticismo e sul teatro greco, tra cui Gorgia di Leontini. Su ciò che non è (Olms 2010), Teocrito. L’Incantatrice e altri idilli (Ladolfi 2012), Gorgia. Testimonianze e frammenti (Carocci 2013). Ha da poco pubblicato un saggio su inganno e poesia nell’antichità, dal titolo Il felice inganno. Poesia, finzione e verità nel mondo antico (Mimesis 2018). Suoi libri di poesia sono L’atteso altrove (Pequod 2014) e Radice d’ombra (Pequod 2016).