Il lavoro di Giovanni Trimeri può essere situato anche dentro una linea di realismo che abbraccia il segmento di territorio che va da Belluno a Feltre. Si parte dai Quadri per una esposizione di Francesco Piemonte (che da tempo salvano in versi i paesaggi godibili da Visome), per raggiungere la zona di Arten (dove appunto vive il poeta di Miopia dell’abitudine) dopo aver attraversato la Feltre lapidea di Gian Citton.
Un pittore (Piemonte), un incisore (Trimeri), uno scultore (Citton) che hanno restituito e restituiscono in poesia le luci variegate della loro terra sommate alle trasformazioni sociali in atto. Tre scrittori in versi che hanno trascorso la propria vita tra le spire dell’anonimato impiegatizio: Piemonte nel corpo a corpo con dati economici e computer, Citton dentro il tritacarne dell’insegnamento, Trimeri scalando dal basso i vischi e i gradi dell’impiegato municipale. [...]
dalla prefazione di Luciano Caniato
(mischia)
Con un nome così allegro
non può essere una serpe
che fa del male. I bambini
lo capiscono subito, lo urlano
sulla strada del ritorno da scuola.
Sopra un esile orbetto
spezzato da una ruota balorda,
una mischia di zainetti chiassosi
intona un commosso stupore.
Notizia
Giovanni Trimeri (Arten, Belluno, 1953), dal 1983 al 1993 è stato redattore di Abiti Lavoro. Quaderni di scrittura operaia. Ha pubblicato tre libri per bambini, la scelta di monologhi A portata di voce (2010) e le raccolte di poesia Il panico dei pollai (Libreria Pilotto, 1991), Luoghi d’uso (Campanotto, 2000), Geografia minima (Manni, 2007), Declinazioni imperfette (Moby Dick, 2013), La vita al grezzo (Pellicano, 2015), oltre a una trentina di plaquette d’arte con piccoli editori, tra i quali PulcinoElefante e Il ragazzo innocuo.