Dentro la luce velata del Museu Episcopal la Santa Faç del Cristo di Joan Gascó mi fissa chiedendomi una parola, come un assenso a quel sangue che cola dalla fronte. È un sangue - forse - che si rifà giorno dopo giorno in cerca di una diversa geografia.
Come mai accetto che mi guardi? Come mai, qui, la mia parola non ha suoni?
Né una voce riservata. Come mai questa sua antica solitudine si rinnova qui, in questa stanza, come fosse, il suo, un destino che non si esaurisce?